“Mi sono goduto ogni momento qui a Udine – ha detto Ivanyuk -: l’ambiente, il pubblico, l’impianto, la pedana, tutto è stato eccellente. Sono in buona forma e l’aver saltato questa misura, che rappresenta il primato mondiale stagionale, in attesa dei prossimi eventi, mi conferma che sono sulla buona strada in vista delle prossime competizioni. Sono sicuro di avere la potenzialità per saltare più in alto: continuerò ad allenarmi per riuscirci. Intanto, grazie Friuli“.
Da stasera ci sono i nomi prestigiosi di Mirela Demireva e Ilya Ivannyk nell’albo d’oro di UdinJump Development. La quarta edizione del Meeting d’Italia, ideato dall’indimenticabile Alessandro Talotti e oggi portato avanti da Mario Gasparetto, Massimo Di Giorgio e la Libertas Udine del presidente Cristian Gerussi.
I due vincitori, sotto gli occhi di Silvia Stibilj e del piccolo Elio Talotti, dei genitori di Alessandro, del leggendario Javier Sotomayor, ormai un habitué al palaIndoor “Ovidio Bernes”, di Giuseppe Gibilisco e dell’appassionato pubblico di Udine, hanno superato rispettivamente la misura di 1.90 per l’atleta bulgara e 2.29 per il saltatore di origine russa, che ha timbrato anche la migliore prestazione mondiale stagionale.
La cronaca delle due prove, andate in diretta sugli schermi di RaiSport.
Gara femminile.
Tutte avanzano ai primi salti nelle misure di apertura. Con l’asticella a 1.81, si iniziano a vedere i primi errori, Marta Morara è la prima
eliminata. A 1.84 esce di gara la colombiana Jennifer Rodriguez, imitata nel salto successivo dall’azzurrina Idea Pieroni.
A 1.86 entra in scena la bulgara Mirela Demireva: la medaglia d’argento olimpica ci mette un paio di salti a carburare e avanza alla misura successiva solo al terzo salto, assieme a Yulia Levcenko, Lia Apostolovski e Ulla Junnila.
A 1.88, la Demireva è l’unica a valicare l’asticella al primo salto, Junnila si salva al terzo, mentre la misura è fatale ad Apostolovski, slovena classe 2000, e Levchenko.
Saranno dunque Demireva e Junnila a giocarsi la vittoria di UdinJump Development 2022.
La bulgara salta l’1.90, mentre la Junnila chiede di passare direttamente a 1.92, misura che rappresenterebbe il record del Meeting d’Italia. La finlandese non riesce a valicare l’asticella, regalando l’opportunità all’avversaria di scrivere il proprio nome sull’albo d’oro di UdinJump Development 2022.
L’ambiziosa Demireva, che vanta un personal best di 2 metri, fissa l’obiettivo a 1.97: tutti i suoi tre tentativi vanno a vuoto, ma la bulgara festeggia in ogni caso la vittoria nel Meeting d’Italia.
Gara maschile
La prova inizia con l’asticella posta a due metri: i primi applausi li prende l’enfant du pays, il gemonese Simone Dal Zilio, classe 2001, che avanza alla misura successiva, imitato dal giovanissimo sloveno Sandro Tommasini (classe 2004) e dal ventiduenne vicentino Manuel Lando.
A 2.04, entrano in gara gli altri azzurri: ottimi i primi salti dell’esperto Chesani, il classe 2002 Luiu e il carabiniere Meloni, così come quello di Dal Zilio, tutti abili a scavalcare l’asticella al primo tentativo. Problemi invece per Tommasini, che supera l’asticella al terzo salto, ma in regime di bandiera rossa, per aver superato il tempo disponibile: lo sloveno è dunque fuori gara.
A 2.08 è il bugaro Tihomir Ivanov il protagonista di un salto perfetto che vale l’ammissione alla misura successiva al primo colpo. Niente da fare, invece, per Dal Zilio che esce di scena.
La misura di 2.12 vede l’ingresso in scena del campione uscente di UdinJump, l’ucraino Andriy Protsenko: un salto in scioltezza per il campione ucraino, che vanta un personal best di 2.40. Molto bene anche il cubano Luis Zayas, sotto gli occhi del leggendario connazionale Javier Sotomayor.
Il pubblico del palaIndoor “Ovidio Bernes” si spella le mani per Massimiliano Luiu e, invece, saluta Manuel Lando.
Man mano che si alza l’asticella, cresce anche il livello di adrenalina.
A 2.16, eccellente il salto del belga Thomas Carmoy, abile ad avanzare al primo salto, come Chesani, Protsenko e Ivanov. Al primo
tentativo, brivido per Zayas, che tocca l’asticella, ma senza farla cadere: il cubano strappa applausi al pubblico del palaIndoor. Al terzo salto, che dice bene a Christian Falocchi, escono di scena Massimiliano Luiu ed Eugenio Meloni.
A 2.20, i più convincenti appaiono il belga Carmoy e il campione europeo U23 Ilya Ivanyuk, che valicano l’asticella al primo tentativo, entrambi in sicurezza. CI riescono anche Luis Zayas e il messicano Portillo, sempre con il brivido dell’asticella che si muove, ma non cade, a vantaggio della suspance e dello spettacolo. Al terzo tentativo, pure il bulgaro Ivanov supera la tagliola. E l’asticella sale a 2.23.
I 2.23 diventano un muro invalicabile per tutti i partecipanti a UdinJump Development tranne che per il belga Thomas Carmoy, che supera l’asticella al secondo tentativo. A questo punto, la sfida diventa una questione a due tra lo stesso Carmoy e Ilya Ivanyuk, quest’ultimo eccellente ed autoritario nell’avanzare direttamente a 2.26, alzando la posta in palio.
Carnoy accetta la sfida e rilancia a 2.29, in un’atmosfera elettrica.
Ivanyuk si supera al secondo tentativo, stabilendo anche il record di UdinJump Development. Carmoy fallisce anche il terzo salto a 2.29 e la festa del palaIndoor “Ovidio Bernes” è tutta per Ivanyuk, che galvanizza il pubblico chiedendo di poter saltare a 2.32.
Niente da fare a 2.32 per Ilya Ivanyuk, che però si gode l’applauso del folto pubblico di Udine: è lui il re della quarta edizione del UdinJump Development, il Meeting d’Italia 2022.